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Da Wikipedia: Nel medioevo il territorio di Monticelli si trovava a sud del Po, circondato da un'ampia ansa del fiume. [...] Nel 1164 l'imperatore Federico I assegnò Monticelli alla giurisdizione di Pavia, insieme ad altri luoghi prossimi a Piacenza; seguirono aspre lotte, e la pace definitiva assegnò Monticelli a Piacenza. Verso la fine del medioevo (1467) il fiume, cambiando corso, determinò l'attuale collocazione a nord del Po. Monticelli continuò peraltro a far parte del territorio piacentino, e solo nel 1816, a seguito del Congresso di Vienna, fu unito al Regno Lombardo Veneto e alla provincia di Pavia.
Scesi dall'argine ad Alberone e attaversato il Lambro tra Lambrinia e Orio Litta, siamo giunti a Corte Sant'Andrea, da dove si passa sulla sponda piacentina grazie al transitus padi di Danilo Parisi, che con lodevole dedizione tiene attivo lo storico passaggio in questo punto della via francigena. A proposito, tutto il nostro percorso è stato ricco di indicazioni su questo itinerario di pellegrinaggio, e per un tratto abbiamo seguito a ritroso il cammino di Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, che nel 994 scrisse, tornando da Roma alla sua diocesi, il diario delle varie tappe toccate durante il suo viaggio (tra cui il tragitto da Piacenza a Pavia con il transitus padi). Da Calendasco siamo corsi Piacenza per il treno, poi io son tornato a Soprarivo per la notte.