
Superata la galleria di Buffalora, si imbocca il bivio per il passo del Portello, raggiunto dopo 2,9 km di salita. Siamo sull'anfiteatro del monte Lavagnola da cui sgorga il torrente Lavagna che in località Carasco va a formare l'Entella, citato da Dante nella terzina su Ottobono Fieschi. Dal Portello si inizia la lunga discesa fino a Neirone, lungo una strada di solitaria bellezza; notevole lungo il tragitto il paese di Roccatagliata che deve il suo nome al fatto di occupare il taglio di un colle.
Arrivati a Neirone, si presta attenzione a un bivio sulla destra (indicazione per Ognio); lo si imbocca e dopo una ripida discesa al torrente si pedala per una campagna profumata di primavera. Ad Ognio siamo saliti a destra verso San Marco d'Urri. Da qui alla colla di Rossi, in un alternarsi di brevi strappi e impegnativi falsipiani, lo splendido itinerario tocca luoghi di selvaggio fascino in assenza di autoveicoli in transito. Dalla colla di Rossi, eccezionale punto panoramico, siamo scesi in breve al passo della Scoffera. Giunti al bivio della provinciale e raggiunta la vicinissima Scoffera, dopo il meritato ristoro e un felicissimo incontro con gente del posto, abbiamo svoltato a destra verso Davagna. Arrivati in località Sottana abbiamo affrontato lo strappo che, attraversando Paravagna porta a scollinare a Capenardo per tuffarsi in splendida discesa su Calvari. Siamo infine tornati a Genova per la via di Sponda Nuova, un modo per evitare il gran traffico di via Struppa, sulla riva opposta del Bisagno.