1 agosto 2008: Sacra di San Michele

Vale la pena pedalare chilometri e chilometri nel traffico mattutino dei paesini di cintura torinese per arrivare in val Sangone e salire alla Sacra di San Michele? La risposta è sì, comunque si!
Per non incontrare subito il traffico partenza mattinera da Carignano verso i paesi agricoli da Castagnole Piemonte a Volvera dove, superato il cavalcavia dell'autostrada compare alla nostra vista la notevole cappella Pilotti. Costruita nel '700 è ora violentata dalla presenza dell'autostrada del pinerolese che corre a pochi metri dalla sua facciata con la sola protezione di una siepe. Quasi un'avvisaglia di ciò che ci attende, da qui fino a Giaveno le strade strette e trafficate sono diventate una costante.
Finalmente, lasciato Giaveno, la strada si fa più solitaria e in salita impegnativa. Si attraversano via via le frazioni di Valgioie: molti tornanti, poche le pause fino al colle Braida. Da qui il giro regala i momenti migliori: la bella discesa permette di osservare l'imponente mole della Sacra di San Michele da molte angolature e guardando verso il basso pare proprio di essere a picco sulla valle di Susa. I punti panoramici si susseguono anche dopo aver superato il sentiero pedonale che conduce alla Sacra. Cambia la prospettiva ma la visione del complesso architettonico è sempre mozzafiato. Continuando la discesa si arriva in un punto in cui la strada è ricavata nel fianco della parete rocciosa a strapiombo sulla valle. Per chi non soffre di vertigini le emozioni non mancano! La discesa termina ai laghi di Avigliana, dove fare una meritata sosta. A questo punto la nostra meta era la palazzina di caccia di Stupinigi, raggiunta dopo 89 km per la via meno gradevole (cfr. diario attività)